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LUPO Giuseppe
Le utopie della ragione: Raffaele Crovi intellettuale e scrittore, Reggio Emilia, Aliberti, 2003, pp. 274, ill., € 16,90 ISBN 88-7424-018-0 (Galleria emiliana) (Inf. Casalini libri)
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LUPO Giuseppe
(a cura di), Il secolo dei Manifesti. Programmi delle riviste del Novecento, introduzione di Giuseppe Langelia, Torino, Nino Aragno, 2006, pp. 594, € 32,00 - "Il Novecento secondo la 'mira' di 120 riviste letterarie: un secolo di poetiche, di appelli, di programmi, di linee, di velleità: più di una rivista l'anno nonostante due guerre mondiali e il fascismo di mezzo! E non sono che le principali, avendo i curatori scelto solo delle squisitamente letterarie (con l'eccezione di 'La Casa Bella') e neanche tutte: escluse quelle di critica, di filologia, di erudizione, di metodo ermeneutico - ed è un peccato - perché spesso programmi e metodi s'intrecciano". (Carlo Ossola) (SVO, 9.7.2006) cf. BI n. 62543
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BIGATTI Giorgio, LUPO Giuseppe
(a cura di), Fabbrica di carta. I libri che raccontano l'Italia industriale, introduzione di Antonio Calabrò, Roma, Bari, Laterza, 2013, pp. 332, € 20,00 ISBN 9788858107584 (Percorsi Laterza) - Negli ultimi anni, dopo un lungo periodo di disattenzione, sempre più scrittori, critici ed editori sono tornati a interessarsi al racconto del mondo industriale e alle sue mutazioni tra XX e XXI secolo. (...) Fabbrica di carta si inserisce in tale quadro, e non solo in quanto si tratta di un'antologia della letteratura italiana di ambiente e ispirazione industriale. Infatti, il libro è promosso dall'associazione di imprenditori Assolombarda e nell'introduzione del suo consigliere e giornalista economico Antonio Calabrò si auspicano nuove narrazioni condivise dell'industria e l'avvio di una sorta di "rinascimento manifatturiero" (formula proposta da due docenti della Harvard Business School). A orientare la lettura del volume, vi sono invece i saggi dei curatori Giuseppe Lupo e Giorgio Bigatti, che rappresentano i punti di vista complementari di un italianista e di uno storico dell'economia. (L'Indice 12/2013, p. 16; www.libreriauniversitaria.it)
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NIGRO Raffaele, LUPO Giuseppe
Civiltà Appennino. L'Italia in verticale tra identità e rappresentazioni, a cura della Fondazione Appennino, presentazione di Piero Lacorazza e Gianni Lacorazza, Roma, Donzelli, 2020, pp. 144, € 18,00 ISBN 9788855220101 (Saggine, 329) (Inf. casa ed.)
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LUPO Giuseppe
La storia senza redenzione. Il racconto del Mezzogiorno lungo due secoli, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2021, pp. 279, € 18,00 ISBN 9788849865370 (SS19) - Il suo ultimo saggio, La storia senza redenzione, è una sorta di pragmatica psicoanalisi su come i grandi scrittori del Sud, nell'arco di due secoli - da Verga a Borgese, da Sciascia a Vittorini, da Alianello a Consolo a Nigro - abbiano inteso la Storia, il rapporto con il progresso, la visione del futuro, l'identità meridionale e quella nazionale. Leggendo attentamente questo saggio, pare di capire che lo studioso di origini lucane attraversi con cognizione di causa, ma con mite e rispettoso scetticismo, tutte le esperienze retoriche, arcadiche, antistoriche e regressive di quella letteratura meridionale e meridionalistica - due termini contigui ma differenti - che ha fatto prevalere rancori, diffidenze, automatismi lirici, chisure ostinate e pessimismi manieristici o nevrotici, benché suggestivi e affascinanti. (A. Di Consoli) (SVO, 8.8.2021; Inf. casa ed.) cf. BI n. 99285
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LUPO Giuseppe
Le fabbriche che costruirono l'Italia, Milano, Il Sole 24 Ore, 2020, s.i.pp., € 14,90 (Inf. casa ed.)
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LUPO Giuseppe
La modernità malintesa. Una controstoria dell'industria italiana, Venezia, Marsilio, 2023, pp. 368, € 20,00 ISBN 9788829718191 (I nodi) - Il diffondersi dello sviluppo tecnologico, inevitabile e necessario per chi intendeva collocarsi dentro il modello occidentale, ha lacerato un tessuto millenario di tradizioni, ha provocato una crisi di identità e un processo di desacralizzazione di cui ancora stiamo pagando il prezzo. E tuttavia l'urgenza di assecondare l'onda del progresso è stata più forte di ogni resistenza. La chiave del discorso sta qui, in bilico tra l'accettazione o la negazione del moderno, nel punto problematico in cui, di fronte al cambiamento che la nuova epopea delle macchine ha reso possibile, si sono manifestate reazioni contrastanti tanto nella gente comune quanto nelle élite intellettuali, in cui spesso gli atteggiamenti ambigui e corrosivi nei confronti dei fenomeni legati all'industria, diciamo pure il pregiudizio e il dissenso, hanno marcato una specie di antimodernità che ha posto le radici nel sostrato ideologico di un secolo votato allo scontro tra i modelli di società e di economie. (G. Lupo) (SVO, 23.4.2023; www.ibs.it) cf. BI n. 101281
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