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PINELLI Antonio
Nel segno di Giano. Passato e futuro nell'arte europea tra Sette e Ottocento, Roma, Carocci, s.d., pp. 404, L. 65.000 - Questa raccolta di saggi è un'immersione nel corto circuito passato - futuro, quello che l'autore definisce "l'avanzare regredendo", nato con il neoclassicismo e radicalizzatosi quando un gruppetto di allievi di David formò il movimento detto Barbus. La barba era il segno distintivo di questa setta primitivista che ebbe vita molto breve (1796-1803). Si distinsero, oltre che per la barba, per l'abbigliamento, una grande tunica bianca da indossare sotto un ampio mantello blu. "E ai piedi calzerò solo dei coturni". Furono i primi a mescolare l'arte e la vita. Da un punto di vista artistico questi illuminati della pittura produssero ben poco ma è straordinariamente interessante il "ritorno al primitivo" proclamato a gran voce dai Barbus. Sostiene Pinelli: "E' il filo rosso che collega tutte le esperienze d'avanguardia dell'Ottocento e che permette di capire gran parte dell'arte contemporanea attraversata dal tema del primitivismo e dal ritorno alle pure sorgenti dell'arte". Il libro è dunque il tentativo di ricomporre una storia dell'arte occidentale sotto questa chiave anche se nella seconda parte si affacciano prepotentemente le questioni legate al contrasto tra arte e civiltà industriale (Repubblica, 29.5.2000)
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