Fuori dal coro, Roma, Edizioni Lavoro, 2000, pp. 150, L. 28.000 - Giorgio Aimetti, giornalista tv, ha dedicato questo libro all'ex leader di Forze Nuove, Carlo Donat-Cattin, la corrente politica che si richiamava al cristianesimo sociale di don Primo Mazzolari e di cui Donat-Cattin fu l'incontrastato padre-padrone. Il libro è un lungo viaggio nella sua storia umana e politica: dalla Resistenza armata alla sua elezione nel '48 (l'anno della drammatica scissione con la Cgil) a segretario della Cisl torinese, carica che mantenne sino alla fine degli anni Sessanta. Erano gli anni di Rapelli e di Giulio Pastore, degli scontri con l'"aziendalismo" Fiat (cosa che gli varrà, anni dopo, l'appellativo di "ministro a quattro cilindri") della rinascita del sindacato cattolico dopo l'abbraccio con l'ala comunista. Poi, da lì, cominciò quella lunga marcia che lo portò prima in Parlamento, poi al ministero del Lavoro e dell'industria, negli anni più caldi del sindacalismo italiano del dopoguerra, che costituirono l'humus naturale per lo Statuto dei lavoratori, una delle leggi più discusse della prima Repubblica, che porta la sua firma. Donat-Cattin fu poco amato sia dalla destra del suo partito (che lo accusò di volere portare al potere i comunisti), sia dalla Confindustria. Poi, quando mutò il clima politico, fu anche accusato di essere un "uomo di destra" perché, con un preambolo che sarebbe passato alla storia, disse no all'ingresso di Berlinguer nella stanza dei bottoni (La Stampa, 13.6.2000)

Carlo Donat-Cattin. Una vita per l'Italia, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2021, pp. 540, € 29,00 ISBN 9788873134749 (Testimoni) (La Repubblica, 27.10.2021; www.ibs.it) cf. BI n. 51720