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WASSERMAN Yanek
I rivoluzionari marginalisti. Come gli economisti austriaci vinsero la battaglia delle idee, traduzione di Filippo Verzotto, Vicenza, Neri Pozza, 2021, pp. 338, € 28,00 ISBN 9788854522862 (I colibrì) - Nell'epoca fra le due guerre, emerge a Vienna una nuova generazione di economisti che trasforma le teorie marginaliste di Carl Menger, e di altri studiosi della seconda metà dell’Ottocento, in una visione generale della società e dell'agire umano. Marginalisti rivoluzionari, Ludwig von Mises, Joseph Schumpeter, Hans Mayer e poi Friedrich von Hayek, Gottfried Haberler e Oskar Morgenstern propugnano un "neoliberalismo" radicale in aperto conflitto con ogni ipotesi collettivista e socialista. Negli anni Trenta, emigrano in gran numero da un'Europa in balia del fascismo e, a partire da allora, nelle patrie di adozione, diventano rispettati teorici politici ed esperti di politica economica. Dopo la Seconda guerra mondiale alimentano importanti think thank, la Rand Corporation, la Mont Pelerin Society, il Gruppo dei Trenta e, negli anni Settanta, capeggiano il contrattacco conservatore all'economia keynesiana (...) Il successo è tale che le idee austriache, di Hayek e di Mises in particolare, raggiungono non soltanto i fautori di un libertarismo estremo, ma anche i gruppi populisti radicali. Come un piccolo collettivo di studiosi dell'alta borghesia centroeuropea abbia esercitato un potere simbolico simile, vincendo la battaglia delle idee non soltanto per il governo dell'economia, ma della società in generale, è l'argomento di questo libro, che costituisce "la prima storia intellettuale critica della Scuola austriaca dalle origini ai giorni nostri". (SVO, 30.5.2021; Inf. casa ed.)
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