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AVERARDI Giuseppe
Le carte del Pci. Dai taccuini di Eugenio Realela genesi di Tangentopoli, Manduria, Roma, Lacaita, 2000, pp. 314, L. 30.000 ISBN 88-87280-34-7 (Biblioteca della Fondazione G. Emanuele e Vera Modigliani, 1) - Il Pci aveva prosaicamente bisogno di soldi. Tanti soldi: abbastanza da mantenere, ancora a metà degli anni Settanta, un esercito di ben venticinquemila funzionari e impiegati. E fin qui, niente di strano. Ora però un giornalista con una lunga storia politica alle spalle, Giuseppe Averardi, amico e confidente di Eugenio Reale e come lui protagonista di un clamoroso distacco dal Pci ai tempi dell'Ungheria, tenta di mettere ordine fra quelle cifre gelosamente tenute segrete per tanti anni dal "partito-Stato" di Botteghe Oscure. E giunge a una conclusione che suona come un'accusa: c'è stato un aumento abnorme e sospetto delle entrate nell'arco degli anni Settanta, proprio quelli che, secondo la storiografia ufficiale, avrebbero dovuto segnare lo "strappo" da Mosca, la occidentalizzazione del partito e la chiusura del rubinetto dei finanziamenti sovietici. Il Pci di Berlinguer, secondo la sua tesi, ha continuato almeno fino all'80 a farsi foraggiare dai sovietici (CdS, 27.9.2000) cf. BI n. 1435)
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AVERARDI Giuseppe
1989-2009 i mutanti. Perché i postcomunisti hanno rifiutato l'opzione socialdemocratica, Roma, Datanews, 2009, pp. 319, € 19,50 ISBN 9788879813556 (Short books) (Inf. Casalini libri) cf. BI n. 53745
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AVERARDI Giuseppe
Ungheria 1956. Le verità rivelate, Bologna, Minerva, 2018, pp. 360, € 18,00 ISBN 9788873819981 (Eurispes) - Questo libro è il bilancio di un secolo, il Novecento, e il bilancio di un gruppo di amici, compagni, sodali, che l'ha attraversato. Giornalisti, politici e intellettuali che aderirono in gioventù al comunismo, vedendo nell'Unione Sovietica "il centro della speranza mondiale, la società cui milioni di esclusi guardavano come un modello e una possibilità di salvezza"; salvo poi ritirarsene disillusi dopo la rivolta di Budapest, e la conseguente durissima repressione sovietica. (...) Un sofferto e intimo percorso all'interno della sinistra italiana, europea e mondiale. (Inf. BSMC; www.libreriauniversitaria.it) cf. BI n. 76571
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