NAPOLEONI Loretta, BEE Ronald J.
I numeri del terrore, traduzione di Silvia Rota Sperti, Milano, Il saggiatore, s.d., pp. 144, € 12,00 - È tutto l'impianto della "guerra al terrorismo" che i due studiosi mettono sotto accusa, denunciando con la forza cruda e nuda dei numeri (da questo, il titolo del libro) come dietro la guerra lanciata da Bush dopo l'11 settembre si celino processi politici che tendono a instaurare un controllo sempre più rigido sulla società. Il nostro mondo, la vecchia Europa e l'America, dicono e dimostrano, era molto più pericoloso e a rischio nel decennio degli anni Settanta, per esempio, che non oggi: e già cifre, numeri e statistiche, dei più accreditati organismi internazionali di monitoraggio, con i quali si dimostra che il numero degli attentati e delle vittime era, in passato, assai più alto. C'è un solo terreno d'intervento dove, invece, quelle cifre rivelano un trend rovesciato: il mondo musulmano. La forza di questi numeri conferma l'analisi che vede nel mondo islamico (e non in Occidente) il bersaglio reale dell'attività terroristica di Al Qaeda e delle altre formazioni, perché il loro progetto è di polarizzare il confronto, togliendo di mezzo governi arabi e società nazionali islamiche che hanno comportamenti tolleranti verso i "crociati" e praticano alleanze di natura moderata. (La Stampa, 25.10.2008)
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