BABINI Valeria Paola
Liberi tutti. Manicomi e psichiatri in Italia: una storia del Novecento, Bologna, Il mulino, 2009, pp. 364, € 28,00 ISBN 9788815134103 (Biblioteca storica) - Fare storia degli psichiatri e dei manicomi è un modo per fare storia tout court. Seguendo nei decenni l'evolversi delle teorie psichiatriche e delle pratiche manicomiali si ritrovano infatti, una dopo l'altra, le diverse Italie del ventesimo secolo. Dapprima l'"Italietta" giolittiana, tanto ansiosa di difendersi dal "pubblico scandalo" dei malati di mente da investire i direttori dei manicomi, con una legge del 1904, del ruolo di onnipotenti guardiani della follia. Poi l'Italia fascista, dove la riforma Gentile decretò ufficialmente la riduzione del sapere psichiatrico a una branca del sapere neurologico. Quindi l'Italia democristiana, con le sue prime, prudenti aperture verso la psicoterapia e la psicanalisi. Infine l'Italia del Sessantotto e dintorni, dove la spinta dei "movimenti" produsse una critica integrale dell'istituzione manicomiale: sino alla cosiddetta "legge Basaglia" del 1978, che smantellò il principio stesso della pericolosità sociale dei malati di mente. (SVO, 10.1.2010) cf. BI n. 62200
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