Il pensiero ribelle. Controstoria della filosofia politica, Cesena, Idrovolante, 2019, pp. 340, € 20,00 ISBN 9788899564339 - Cosa possono avere in comune l'effervescente D'Annunzio, ebbro di azione e di pura estetica, e il cinico e disincantato Longanesi? L'aristocratico Gómez Dávila e l'indomabile Ezra Pound? L'ardente teorico russo Dugin e l'algido tedesco Thomas Mann? Lo spirituale ed ermetico Zolla e il sarcastico e pratico Guareschi? Il samurai Mishima e il poetante Heidegger? O anche Cioran e Corridoni, Spengler e Drieu la Rochelle, Carl Schmitt e Robert Musil e altri ancora? A prima vista, poco o nulla. Eppure, questo arcipelago di pensatori, irriducibili ad una filosofia politica o ad una ideologia, mostra al suo interno talune connessioni e sorprendenti prossimitŕ. Questi autori, per brevi tratti della loro vita o addirittura per l'intera esistenza, si sono collocati sul versante opposto di una linea tendenziale che incrocia liberalismo e progressismo (...), elaborando i contorni di un pensiero ribelle di cui, in questo libro, se ne setacciano le fondamentali diramazioni. (Inf. casa ed.) cf. BI n.
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